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La questione morale in politica
Inserito il 12 novembre 2007 alle 23:53:15 da Lcb64.

La questione morale in politica

                                                                          Articolo Pubblicato da LATINA OGGI 


Mai il livello morale nella politica cittadina è stato così basso e tante sono le incongruenze, troppe le forzature e le prepotenze, da aspettarsi che dal versante giudiziario qualcosa,  prima o poi,  accada.

E’evidente che il livello di vigilanza sul rispetto delle regole si è abbassato oltre il limite della tollerabilità e nella città la sensazione di illegalità strisciante è ormai avvertita da tutta la comunità.

 

La crisi amministrativa, che da oltre un mese lascia, ulteriormente,  la città allo sbando e che nulla ha di politico e di progettuale, ma che scaturisce da ricatti per sete di potere e interessi personali, ci pone di fronte al dramma che la nostra città vive da alcuni anni senza una guida politica, alla mercè di decisioni strumentali agli obiettivi di pochi, senza un controllo concreto e visibile; una sorta di attesa passiva che, purtroppo, può soltanto favorire quelle infiltrazioni di cui molti parlano, ma di cui pochi si stanno realmente preoccupando.

 

L’irresponsabilità dei nostri pseudo amministratori è tale che i componenti dell’attuale quadro politico di maggioranza trovano difficoltà ad accordasi sulla spartizione delle poltrone da occupare.

Cosi che, dopo l’ennesima spartizione avvenuta nell’ultimo consiglio comunale sulle nomine dei revisori dei conti, litigano, ora, per chi deve ricoprire il ruolo di vice sindaco, lasciando  la città nel caos assoluto.

 

Negli ultimi anni si sono fatte scelte amministrative dettate da logiche meramente spartitorie. Scelte per lo più  inefficaci ed inefficienti oltre che dispendiose,  come nel caso della costituzione della società mista Terracina Ambiente, sono stati affidati o appaltati  servizi con procedure che hanno comportato mero dispendio di danaro pubblico, tutto in un sistema socio-economico completamente sfilacciato e senza alcun quadro di riferimento.

 

La responsabilità di quanto sta accadendo, le piccole e grandi prepotenze quotidiane sono da attribuire, senza dubbio, a un modo di far politica distante dai cittadini, che, salvo quando c’è bisogno del loro voto, ha vanificato la speranza, ha reso sterile un territorio pieno di risorse umane e naturali e mortifica le intelligenze.

 

Mentre si attende che la magistratura faccia, quanto prima, il suo corso, c’è bisogno di un vero e proprio atto di orgoglio dei cittadini che devono tornare a preoccuparsi della comunità in cui vivono ed è necessario un atto di dignità e umiltà di tanti politici che dovrebbero, a questo punto,  fare un passo indietro, facendo ciò per il quale sono stati votati, vale a dire, stare dalla parte dei cittadini.

 

Terracina 31/01/2008

 

 

                                                                Per Città Partecipata

                                                                     Lucia Berti


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Commenti
1 Commento
Inserito il 12 maggio 2009 alle 00:28:03 da alzati.  0/10
 

Sono d'accordo con la maggior parte delle tesi di Lucia Berti esposte sulla 'questione morale'. 

Si parla di 'orgoglio dei cittadini. Mi ponevo, proprio l'altro giorno, con l'amico Gianforchetti, sul lungomare, la questione morale della responsabilità personale. Mi spiego. Partiamo dalla domanda: cosa faccio io per risolvere  il disagio e l'ingiustizia subita dalla mia comunità che é parte integrante di me stesso? Davvero 'J care'?

del grande educatore Ernesto Balducci.

Ognuno deve agire là dove si trova, nel proprio quartiere, nella propria strada, nella propria casa, nel proprio letto. La rivoluzione del singolo può salvare una nazione intera. Tutti noi lo possiamo se davvero volessimo. Senza demandare nulla a nessuno, tantomeno a  coloro i quali dicono di fare in 'nostro' interesse. La realtà di chi si pone da questo punto di vista, si predispone di conseguenza. Se quando esci dal tuo portone di casa e hai il cassonetto ripieno che trabocca liquame, o vince lui o te. Non c'é nulla in mezzo se non la responsabilità personale di fronte a quell'oggetto che é lì anche per tua incuria, anzi tu vi contribuisci, perché riconosci di avere gettato anche tu lì i tuoi rifiuti. Io abito in quella che tra poco diventerà famosa: l'eroica Via delle Volte che nessuno conosce. Una antica strada vicinale che dalla mediana porta all'inizio di via di Badino Vecchia - terra di nessuno, privata ovviamente, ma ad uso pubblico. E' stato mio padre, Campi Alessandro, a dare il nome a quella strada. Io ho ignorato la casa per anni. Ma la strada non  asfaltata di Via delle Volte, ci metteva paura, quando la sera da adolescenti dovevamo percorerla al buio,dopo una festa, i cani abbaiavano e l'acciottolato aveva ai borti alti fusti di canne. e poi la sterpaglia. Così per lunghi anni. Finchè l'orgoglio dei suoi abitanti si tradusse in una bella strada asfaltata. Un giorno spunta Alfredo Lauretti, amministratore delegato della Terracina Sviluppo, attuale consigliere comunale, il quale si prende   a cuore l'allaccio al suo sistema fognante gli abitanti di via delle volte dopo avere stabilito con l'amministrazione una convenzione di appalto.Il contratto che viene imposto agli abitanti per aver la concessione allo scarico è di 5.000 euro, e le spese delle tubature per arrivare allo scarico sono a spese del residente. Ma l'ordinanza del 2 febbraio del Sindaco con l'obbligo d'allaccio alla rete fognante da parte di chi persiste nello spurgo come sistema di smaltimento dei rifiuti, gestite da Acqualatina. Allora, che c'entra Terracina sviluppo? Ecco, dicono, pare che ci sia un null'aosta. O hanno fatto tutto fra loro senza preoccuparsi tanto di trovare la formula più giusta per tutti i componenti del gioco. Insomma chi si deve occopare dei cassoneti, chi della rete fognante, chi del proprios stabilimento, chi dell'accesso alle coste, chi dei parcheggi, chi gestore di piccola impresa. Responsabilità personale.Mi sembra un'ottima parola d'ordine.

Basta col delegare ai prepotenti. Terracina mi sembra a volte come la terra immensa dell'India, ai tempi di Gahndi, tre milioni di indiani che sottostavano alle leggi inglesi, difese da 50.000 soldati dell'esercito inglese. La domanda che risvegliò la responsabilità morale, personale di Gahndi, come lui stesso scrisse, fu quella domanda di Tolstoj:  "come mai 3 milioni di indiani non si ribellano alle malversazioni e alle prepotenze dell'impero Britannico rappresentato da 50.000 uomini?" Tolstoj tentò una risposta: gli indiani hanno una mentalità pacifica e vivono il presente accettandolo, non avendo cognizione del 'sopruso' finché Gahndi diffuse l'idea della verità unita a quella della compassione e ne fece una prassipolitica.

Terracina mi sembra così, ancora disorientata perchè si è svegliata da poco. Vaga nel buio. E' in attesa di un nostro primo gesto, un gesto che se non é ancora stato fatto é perché dobbiamo assere noi a farlo. Ci abbiamo mai pensato a questo? Responsabilità personale Se faccio libera associazione penso:coraggio, dignità. Oppure: 'ho il potere di', non sono poi tanto male, malgrado l'età, malgrado la depressione, malgrado l'abbandono degli amici, del marito, dell'amante. malgrado ogni addio io sono viva e sono qui: escogito ergo vinco.

Teresa Miriam Campi

www.teresacampi.it

 
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