Inserito il 12 luglio 2009 alle 23:05:00 da dimagin. IT - Aree Verdi
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E’ notizia di oggi che per la questione “parchi chiusi” l’assessore ai lavori pubblici , è corso in soccorso D’Amico che, come per la gestione loculi cimiteriali, era in difficoltà nel trovare una soluzione
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Incalzata, infatti, dalla forte e giusta protesta di associazioni e comitati cittadini, l’Amministrazione comunale, in assenza di una propria politica sull’intera gestione delle aree verdi pubbliche, ricorre, ancora una volta, a una soluzione temporanea e tampone, ipotizzando di utilizzare anziani per l’apertura, chiusura e vigilanza dei parchi pubblici
Questo potrebbe essere, a mio parere, l’inizio di un discorso importante dal punto di vista sociale ed economico se visto un quadro più ampio di partecipazione alla vita pubblica .
Esiste, infatti, nella società attuale, e non solo a Terracina, il problema di un crescente sentimento di antipolitica perché il cittadino, estraniandosi da problematiche amministrative, sempre più delega senza controllare l’uso che si fa della delega, a meno che, come sta avvenendo per la nostra città, la qualità dei servizi e dell’ambiente non degradi paurosamente.
In una situazione siffatta è compito di chi amministra la città concorrere a far sì che i cittadini tornino ad interessarsi attivamente dell’amministrazione della propria città e in questa prospettiva l’ipotesi di affidare la gestione degli spazi verdi, a partire da quelli di quartiere, direttamente ai cittadini organizzati in forme da studiare, è un passo importante specie se inquadrato in una ipotesi di costruzione del bilancio avvalendosi della partecipazione attiva della società civile.
Ma fino a quando questa impostazione politica non diventa patrimonio della maggioranza dell’Amministrazione, è da chiarire subito che anche l’ipotizzato affidamento ad anziani debba essere regolamentato, perché non è accettabile, in linea generale, qualsiasi ipotesi di gestione tramite l’ausilio o sponsorizzazione di terzi che non sia supportata da regole per scegliere , previo avviso o bando pubblico, l’offerta migliore e per consentire scelte non viziate da clientelismi o favoritismi.
In questo modo non potrebbe avvenire che un giardino pubblico, quale quello vicino Porta Napoletana, possa essere utilizzato da un ristorante vicino senza che sia stato preventivamente stabilito e regolamentato un corrispettivo e che si sia data ad altri informazione sulla possibilità di utilizzarlo.
Terracina, 10 luglio 2009
Di Mauro Gino
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