Inserito il 25 luglio 2009 alle 10:00:00 da azbv. IT - Politica
Con una nota alla stampa, l'assessore...Segue in Dettagli
Con una nota data alla stampa,l’assessore ai servizi sociali del comune di Terracina dichiara la fine dell’Istituzione dei Servizi Sociali e preannuncia il parto di una Azienda Speciale , affermando, testualmente, che “ Con l’azienda il discorso cambia: sarà gestita da personale qualificato e il bilancio del terzo settore sarà utilizzato per garantire i servizi sociali senza sprechi e in modo oculato”.
Così dicendo, condanna , di fatto e cinicamente, i consiglieri di amministrazione e il direttore dell’Istituzione Comunale per i Servizi Sociali.
L’assessore ammette, inoltre , che “ l’Istituzione non si è rivelata una scelta giusta” anche per difficoltà del bilancio comunale, ma non mostra, poi, di saper trarre insegnamento dalla negativa esperienza fatta.
Se, infatti, è opportuno chiudere prima possibile l’esperienza negativa dell’Istituzione, è sbagliato proporre, come l’assessore fa, una gestione analoga, perché non si comprende per quale motivo un ente strumentale, sia pur dotato di personalità giuridica e di una propria autonomia imprenditoriale, dovrebbe funzionare meglio, visto che il capitale di dotazione finanziaria, come per l’Istituzione, dovrà essere conferito dal comune che, verificati i risultati di gestione, dovrà provvedere alla copertura dei costi sociali.
E sappiamo tutti in quale disastrosa condizione si trovano le casse comunali.
A mio parere,considerate esperienze già fatte in altre realtà, una Azienda Speciale per i servizi sociali,se ipotizzata solo per un comune della grandezza di Terracina, non ha alcuna possibilità di esercitare le sinergie e le economie di scala che una attività di impresa richiede e, come è avvenuto per l’Istituzione, farebbe solo aumentare i costi per amministratori, direttore, spese generali e di consulenza.
Ben altro discorso sarebbe se una Azienda Speciale nascesse con la partecipazione di decine di comuni per la gestione unitaria dei servizi sociali.
Anziché perdersi in chiacchiere che lasciano il tempo che trovano, sarebbe, a tal fine, importante un confronto con altri Enti locali su scala ultracomprensoriale se non provinciale per, poi, costituire insieme una Azienda Speciale.
Nel frattempo, l’Amministrazione locale dovrebbe dotarsi di un progetto di politica sociale ben definito, con la consapevolezza che essa è rivolta a cittadini in stato di bisogno e disagio, e tornare a una gestione diretta, sapendo soprattutto su quali risorse sicure poter contare.
Ma, forse, l’assessore ritiene che sia sufficiente cambiar uomini e nome alle cose e, anziché riconoscere tutti i propri limiti progettuali, limiti che hanno radice nella inadeguatezza politica e amministrativa della maggioranza, non trae insegnamento alcuno dalle esperienze negative, addossando, come Nardi fece con gli amministratori da lui indicati nella Terracina Ambiente, responsabilità a persone scelte, per altro, con il sistema di lottizzazione tra le diverse componenti di maggioranza.
Gino Di Mauro
Terracina, 24 luglio 2009
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