Inserito il 07 agosto 2009 alle 20:32:00 da azbv. IT - Politica

Sono Pino
La Rocca il neo-consigliere PD, che ieri sera ha scatenato le ire del sindaco, vorrei sinteticamente esporre i fatti.<_div>
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Sono Pino La Rocca il neo-consigliere PD, che ieri sera ha scatenato le ire del sindaco, vorrei sinteticamente esporre i fatti.
Era in discussione il punto all'ordine del giorno riguardante l'alienazione da parte del comune del diritto di superficie ai beneficiari di acquisto di alloggi in cooperativa.
La posizione della maggioranza era l'alienazione del diritto di superficie ai proprietari di alloggi dietro pagamento di un corrispettivo (da 3500 a 4500 euro) e senza alcuna condizione limitativa.
L'opposizione PD e Di Mauro, sosteneva che tale diritto di superficie poteva essere alienato a determinate condizioni, cessione di alloggi a residenti nel comune di Terracina e non possessori di altro alloggio in modo da preservare il fine sociale dell'aiuto pubblico concesso in origine.
Dopo una pacata discussione tra maggioranza e opposizione (che era certamente in minoranza) la parola al sindaco prima del voto: parte un comizio isterico, contro la demagogia filo-sovietica dell'opposizione (argomento a dir vero molto caro anche al candidato dell'Udeur Mazzucco), al che abbastanza infastidito di questo comizio che stonava nettamente e sfasciava l'atmosfera di dissenso pacato che si era instaurata nel consiglio, accomunato nel desiderio di terminare, IL LUNGHISSIMO ELENCO DI PUNTI ALL'ORDINE DEL GIORNO., il sottoscritto lasciava l'aula.
Rientrato in aula dopo 15 minuti di comizio isterico, il Presidente proponeva il punto successivo all'ordine del giorno: un banale riconoscimento di un debito fuori bilancio per un contenzioso perso dall'amministrazione contro una consorzio cooperative costruttori.
Il sindaco, avendo in carica anche la delega alle finanze aveva il compito di illustrare il provvedimento proposto in votazione. Ha iniziato a farlo farfugliando che si trattava di un atto dovuto del consiglio, che si trattava di un contenzioso che vedeva perdente il comune, ma dalle sue parole non si evidenziava il fatto che veniva contestato all'amministrazione nè tanto meno le motivazioni. Ad una richiesta di maggiore chiarezza da parte di Di Mauro e del sottoscritto, mi veniva risposto che trattandosi di una coop rossa, noi della "sinistra" avremmo dovuto conoscere i fatti.
A quel punto memore del comizio di 15 minuti prima inutile, ed inopportuno, ho preteso nel rispetto del Consiglio comunale dei consiglieri e quindi dei cittadini che mi fossero date delle spiegazioni su un provvedimento sul quale ero chiamato a votare.
Essendo evidente la totale impreparazione del Sindaco a rispondere, era pronto a soccorrere il Presidente del Consiglio Comunale Avelli, a quel punto Ho fatto notare ai miei ben più anziani ed esperti colleghi che il compito di illustrare un punto all'ordine del giorno, non spettava certamente al presidente del Consiglio comunale, ma al titolare della delega alle finanze (e quindi alla persona del sindaco che pure poco prima aveva sprecato 15 min nel "comizio isterico"), che purtroppo non era in condizione di farlo. Nervoso per questa imbarazzante situazione in cui era costretto, il sindaco cominciava ad inveire contro il sottoscritto responsabile a suo dire di aver partecipato a pochi consigli comunali e di aver preso troppo pochi voti (oltre 160, mentre molti dei consiglieri che sostengono la sua maggioranza, circa 6 non arrivano a 100 e qualcuno non arriva a 50 voti), l'escandescenza si concludeva con lancio di occhiali al centro dell'aula e abbandono con i cortigiani, o per adoperare un termine in uso nella maggioranza, i "paggetti" che cercano di trattenerlo.
Il provvedimento in discussione alla fine lo ha letto l'assessore Pecchia, lo ha giustificato il "vice-sindaco" Maragoni, ma lo ha spiegato tecnicamente, come al solito Antonio Bernardi. Che si è presa la solita sequela di insulti da parte del nostro "Primo Cittadino"
Mi dispiace di ritrovare una persona con cui ho avuto un buon rapporto negli anni passati e di cui non posso negare una grande bontà di animo, in questa condizione di grosso disagio e nervosismo ingiustificato.
Viene però il dubbio che la evidente ricerca della rissa sia una tecnica per compattare la sfilacciata maggioranza di cui è vittima e carnefice nello stesso tempo, che in qualche caso baratta il proprio sostegno al sindaco (che chiaramente aspira ad una candidatura alle regionali 2010, per uscire di scena in maniera più decorosa possibile) con dei miserabili interessi personali e mettendo non le mani, ma i "piedi sulla città".
Pino La Rocca
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