Inserito il 09 giugno 2011 alle 23:16:00 da dimagin. IT - Politica
Terracina ha un sindaco che molti hanno votato ritenendolo, perché giovane...
Terracina ha un sindaco che molti hanno votato ritenendolo, perché giovane, non avvezzo ai giochi della politica come sino ad ora interpretata dai politicanti.
Tanti sono stati gli attacchi che in campagna elettorale presentavano Procaccini come strumento nelle mani di Fazzone e condizionabile fortemente dagli accordi di politicanti quali Fazzone stesso e Forte dell’U.D.C, che da anni, insieme a Cusani, gestiscono d’amore e d’accordo le sorti della provincia, ma, ciò nonostante, molti hanno voluto dargli fiducia..
Procaccini ha vinto perché l’elettorato ha sperato, come spera,che lui potesse rompere con i tradizionali schemi del modo di far politica.
Quello che si apprende dai comunicati istituzionali e da notizie di stampa, invece, sembra confermare che il nuovo sindaco è condizionato fortemente dalla politica dei partiti che gli elettori volevano restasse ai margini della vita amministrativa della città.
In un comunicato istituzionale, infatti, dice che lui ha accompagnato i finanzieri negli uffici finanziari, facendo trasparire che sono stati chiamati da lui e tacendo che questioni molto serie, intervenute nei conti del comune, erano note già prima del giorno delle elezioni e che l’intervento della finanzia o carabinieri era ormai ineluttabile
Anche a seguito dei dubbi che derivano da quelle anomalie, si parla con sempre maggior insistenza, dell’ineluttabilità del dissesto finanziario e il sindaco,finalmente, sembra, mostrare di capire la gravità di una situazione che in campagna elettorale non aveva mostrato di valutare in tutta la sua portata.
E sbandiera, quindi, che chiamerà esperti per certificare il bilancio, ben sapendo che, in caso di disseto, i tecnici non li chiamerà lui, ma saranno imposti.
Il Sindaco ripete un copione già recitato da Nardi che nel 2001 aveva impostato la sua campagna elettorale sulla sua ferrea volontà di chiamare tecnici per certificare il bilancio, salvo poi dimenticarsene.
E.,ricalcando le orme di Nardi, lascia intravedere che anche lui alle parole e promesse non farà seguire fatti concreti.
Nonostante, infatti, cominci a rendersi conto che il Comune non è più nella condizione di assicurare i servizi essenziali, rischiando addirittura di far tirare la cinghia ai dipendenti, sembra cedere al vecchio gioco dei politicanti e anziché ridurre al minimo il numero degli assessori, lascia capire che ne nominerà sette ,vale a dire il numero massimo consentito dalla legge.
Come se le indennità degli assessori non pesassero sulle casse comunali,da un lato dice che ridurrà di qualche unità il numero dei dirigenti e dall’altro contenta i partiti e gli appetiti anche di coloro che alla vigilia delle presentazione delle liste aveva trasmigrato ad un partito all’altro con la speranza di essere compesati
Comincio a pensare, che il sindaco,cosciente già al tempo della campagna elettorale della grossa probabilità di dissesto, avesse valutato, come valuta, questa evenienza come occasione per rafforzarsi, assolvendo, comunque, il suo modo di amministrare, perché condizionato dai milioni di debiti dovuti ai predecessori e costretto a scelte obbligate dal piano di rientro che i tecnici imposti determineranno.
Gino Di Mauro
Terracina 9 giugno 2011
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