Alla luce di quanto emerso dal dibattito sviluppatosi in consiglio comunale lunedi u.s. e sulla proposta di dissesto
avanzata dalla Dirigente alle finanze e sottoscritta dal tecnico incaricato dal Sindaco, ci sentiamo in obbligo di fare alcune nostre considerazioni, visto che sulla società civile graveranno le scelte che l’Amministrazione si accinge ad intraprendere.
Già da tempo avevamo sostenuto, tramite organi di stampa, che il Sindaco, avrebbe trovato conveniente pervenire alla dichiarazione di dissesto, cosa della quale , già in compagna elettorale, era cosciente pur dando l’immagine di un novello demiurgo che avrebbe risolto i problemi finanziari.
Pur ammettendo la sua buona fede e la speranza da Lui posta in diversi ministri che, non a caso, hanno preso parte attiva alla sua campagna elettorale, non possiamo sottacere che, dopo l’insediamento e la conoscenza diretta di una situazione da noi, da anni, definita da “dissesto”, ha attivato un percorso tutto di convenienza politica personale.
La sua strategia, di conseguenza, è stata evidente e scontata e , dopo una serie di passaggi istituzionali, davvero inutili, politicamente propagandistici e mirati a dare un immagine di chi ha tentato l’impossibile per non imboccare tale strada, si accinge a proporre al consiglio comunale l’atto ineluttabile della dichiarazione di dissesto.
Dovrà, però, fare i conti con la sua maggioranza che annovera consiglieri comunali rei della disastrosa situazione economica, avendo preso parte alle amministrazioni Nardi .
Gli stessi che, pur avendo chiare le loro gravi responsabilità, chiedono ora, per bocca del loro capogruppo consiliare di analizzare bene la situazione prima di qualsiasi irrevocabile decisione.
Francamente , per come è composta, questa maggioranza di centrodestra appare come gli orchestrali del Titanic che continuano a suonare incuranti dell’imminente catastrofe, con la differenza che gli orchestrali erano innocenti e inconsapevoli, mentre molti di loro sono corresponsabili del disastro finanziario .
Nonostante gli appelli da noi fatti, a partire dalla fine del 2008, anche attraverso la sinergica azione di un consigliere comunale nostro associato, il quale, denunciando ripetutamente in consiglio la grave situazione, chiedeva di prescindere dagli schieramenti di partito per porre mano, per tempo. a una situazione allora forse non ancora compromessa definitivamente, costoro, anziché invertire la strada e cessare gli sprechi, dando luogo ad una politica di risanamento e rigore, concertata anche con forze di minoranza in consiglio comunale, hanno continuato a votare bilanci e proposte di delibere che non avevano più alcun pilastro finanziario su cui reggersi.
Chiediamo , ora , supportati anche dai cittadini con i quali abbiamo intrapreso un azione di dialogo attraverso incontri di quartiere, non escludendo anche una petizione popolare a partire dal prossimo mese di settembre, di prendere le dovute determinazioni per il bene di tutti.
Così che , al fine di non peggiorare la situazione e allo scopo di ridurre i danni alla collettività, auspichiamo che il Consiglio Comunale deliberi lo stato di dissesto finanziario, prendendo finalmente coscienza della realtà e si dimetta.
Riteniamo assurdo, o quantomeno inverosimile che, amministratori incapaci e corresponsabili del disastro economico delle casse comunali, possano essere delegati nel continuare la gestione della cosa pubblica e risanare un bilancio da loro stessi dissestato .
Auspichiamo, pertanto. che la maggioranza voti la dichiarazione di dissesto, perché necessaria a nominare tecnici ministeriali per accertare l’entità del debito e fare un piano di rientro, ma sperando , altresì , che non si pervenga alla votazione del bilancio ristrutturato in modo da consentire la nomina di un commissario prefettizio in attesa delle elezioni alla prima tornata elettorale utile.
Come, infatti, poter credere e accettare che coloro che hanno contribuito al disastro , possano ora gestire la fase di risanamento?
Non vogliamo dire che , in passato. abbiano agito con dolo, perché l’accertamento di tale reato non è di nostra competenza, ma siamo convinti che abbiano avuto colpa grave.
A tal punto, ci sia consentito suggerire alle forze di opposizione di confermare la scelta tecnica del dissesto, ma di non assumersi l’onere politico di approvare la delibera di dichiarazione di dissesto con il loro voto se determinante.
Chi, infatti, potrà garantire che poi non verrà approvato il bilancio di previsione in modo da aprire la strada ad elezioni anticipate?
E’ora che l’elettore terracinese capisca che è tempo di una nuova classe dirigente politica.
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Terracina 09/08/2011
per Città Partecipata
Lucia Berti