Inserito il 18 ottobre 2011 alle 19:23:00 da dimagin. IT - Politica

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Se la memoria non mi inganna, l’ultima comunicazione del sindaco ai cittadini, è stata la missiva del 19 settembre u.s. con la quale, dopo la delibera sul dissesto, prometteva ai cittadini un percorso di risanamento economico, sociale e di legalità.
Da allora le uniche notizie vengono attinte dalla stampa, salvo qualche intervista propagandistica del sindaco medesimo che, però, non affronta il tema delle scelte future e dei parametri concreti da mettere a base di un bilancio riequilibrato.
Se si dovesse dar credito alle notizie di stampa, si dovrebbe pensare che la coalizione che esprime la maggioranza nel consiglio comunale, stia preoccupandosi più della spartizione di potere e di poltrone che di scelte politicamente equilibrate per fronteggiare la situazione di dissesto.
Quelle notizie riferiscono, infatti, dell’ipotesi di portare alla presidenza della Terracina Ambiente S.p.A l’attuale amministratore giudiziario una volta che la magistratura avrà disposto il dissequestro della società e della richiesta dell’assessore ai servizi sociali di assumere la posizione di direttore generale dell’Azienda Speciale, lasciando ad altri l’assessorato.
In verità le indiscrezioni di stampa appaiono pure e semplici illazioni, sia perché sembra strano che l’attuale amministratore giudiziario, dopo il dissequestro della società, preferisca rinunciare in futuro alla possibilità di incarichi analoghi per assumere la presidenza di una società sia perché dichiarazioni del sindaco sulla gestione e i motivi sui quali si fonda l’attuale agitazione sindacale, contrastano con l’ipotesi di nominare presidente l’attuale amministratore giudiziario.
Sembra altresì inverosimile che l’assessore ai servizi sociali, noto oltre che per spregiudicatezza politica anche per a capacità amministrativa, non sappia che stante lo statuto dell’Azienda Speciale, non sarà impresa indolore liberarsi dell’Amici senza chiudere l’Azienda, pena un risarcimento economico che con lo stato attuale delle casse comunali sarebbe una ulteriore mazzata.
E qui veniamo alle questioni di pura politica amministrativa.
La Terracina Ambiente e l’Azienda Speciale per i servizi sociali sono stati due bubboni finanziari che hanno condizionato fortemente l’amministrazione precedente sia dal punto di vista economico che di etica e sui quali preoccupate e allarmate sono state le osservazioni dei revisori dei conti.
Eppure sulla soluzione di queste due questioni non è data alcuna informazione alla cittadinanza.
L’Amministrazione e le forze politiche che la sostengono stanno valutando sicuramente quale politica sociale le difficoltà finanziarie consentono e se è il caso di tenersi la farmacia comunale e rinunciare alla società mista per la gestione dei rifiuti, o vendere le quote della farmacia per aprirne un’altra da far gestire all’Azienda Speciale, ma è evidente che il giovane sindaco, che ha fatto della trasparenza una delle sue parole d’ordine, non ritiene ancora giunto il momento di un confronto trasparente con le categorie, con le forze sociali della città e con i cittadini tutti.
E si che ce ne sarebbe molto bisogno, visto che i sette milioni e trecentomila di euro per il servizio di igiene gravano direttamente tutti sui cittadini e, in particolare, sulle categorie produttive e che non c’è traccia alcuna di una ipotesi di politica sociale compatibile con le necessità delle gente e con le risorse finanziarie.
Non voglio pensare che, pur essendo insufficiente anche la gestione commissariale, lo scopo dell’Amministrazione sia quello di tenere comunque in vita la Terracina Ambiente , cosa che, oltre che lucrare sui propri amministrati dal momento che l’onere del servizio non grava più sulle casse comunali,aggiungerebbe al danno la beffa, perché consentirebbe assunzioni utili a fini elettorali pagate direttamente dai cittadini con la bolletta per la tariffa.
Come non voglio supporre che si voglia mantenere in piedi l’Azienda con la speranza che anche in futuro possa continuare nella funzione di assumificio sino ad ora svolta, prescindendo da un serio programma di politica sociale compatibile con l’attuale scarsità delle risorse economiche .
Per restare alla Terracina Ambiente, sembra che il sindaco non nasconda le proprie perplessità su un servizio che resta”inefficiente rispetto ai costi”, puntando il dito contro il mancato avvio della differenziata e prospettando che la risoluzione del rapporto potrebbe avvenire senza penalità, fatta accezione di quelle previste dal codice civile.
Su quest’ultimo aspetto ricordo al sindaco, ancora una volta, , che se veramente avesse intenzione di chiudere un rapporto ormai insostenibile, vista l’enorme gravosità per gli utenti a fronte di un servizio che ignora quasi completamente gli obiettivi di contratto, potrebbe far ricorso all’articolo 8 della convenzione che prevede la risoluzione senza oneri “ a causa di gravi e reiterati inadempimenti nella gestione del servizio”.
E se questo non fosse sufficiente per avere un quadro chiaro della gestione attuale,mi permetto di richiamare la sua attenzione sulla circostanza che la FP C.G.I.L e U.I.L trasporti chiede di parlare di “criteri di trasparenza sull’assunzione degli organici e di sicurezza sul lavoro”.
Ma ha intenzione davvero il sindaco di tagliare il cordone ombelicale che lega, come nel passato, gli amministratori del Comune alla Società?
Gino Di Mauro
Terracina,18 ottobre 2011
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