Inserito il 27 maggio 2012 alle 20:54:00 da azbv. IT - Politica

Riporto, di seguito, concetti espressi in una nota che il 21 maggio us, ....
Riporto, di seguito, concetti espressi in una nota che il 21 maggio us, tramite la mail della presidenza del consiglio, ho inviato ai consiglieri per fornire loro informazioni che forse non conoscevano, perché neo eletti o perché non le ricordavano anche se presenti nella passata consiliatura.
Purtroppo, nonostante avessi pregato di consegnarla ai consiglieri comunali prima delle seduta consiliare del 23 maggio seguente,ciò non è avvenuto.
Nella mail , premesso che era lontano da me l’intento di delegittimare, denigrare e offendere il direttore dell’Azienda quale professionista, esprimevo il convincimento che avesse molta responsabilità se lo stato dei rapporti tra Azienda e Comune avesse raggiunto il livello conflittuale attuale.
Scrivevo anche che avevo sempre ritenuto che fosse inconciliabile l’dea di una Azienda Speciale efficiente, efficace e sostenibile finanziariamente con le esigenze di trasformarla,aggirando i limiti imposti dal patto di stabilità interno, in strumento per nuove e molteplici assunzioni come era l’intendimento di coloro che avevano voluto istituirla e che la passata maggioranza , anche per liberarsi della gestione tramite cooperative troppo costose e non più funzionale alle proprie necessità clientelari, pur di attuarla, aveva ritenuto necessario ricorrere a un direttore che aveva diretto già l’Istituzione Bragazzi e la Multiservizi di Aprila, finita sub iudice proprio per le assunzioni -
Fu necessario però un tacito accordo di reciproca convenienza e a ta fine furono adottati atti dei quali alcuni manifestamente illegittimi
L’1 dicembre 2009, per esempio, pur di assicurare al direttore il mantenimento del rapporto anche dopo la fine della legislatura Nardi, fu adottata la delibera di Giunta comunale n.528 e egli fu nominato per 5 anni,contraddicendo il dettato del comma 10 dell’art.23 dello statuto aziendale in cui si prevedeva che ,in caso di chiamata diretta, il mandato del direttore generale fosse collegato a quello del Sindaco.
La Giunta fu costretta a riconoscere che aveva adottato un atto illegittimo e dovette assumere nuova delibera, rispettando il dettato dallo statuto aziendale,, sconfessando una mail, partita dal PC in uso normalmente al direttore, nella quale, oltre a riportare offese gravissime nei miei confronti, si sosteneva che “le regole , gli statuti sono ben noti a questa Azienda,gli atti sono formalmente corretti e privi di qualsiasi illegittimità”.
Aggiungo che nonostante la delibera 528 ,prima citata, subordinasse l’accettazione dell’incarico di direttore dell’Azienda alla remissione di quello che aveva come dirigente in Comune, il direttore dell’Azienda ,per un certo periodo, non ritenne ottemperare alla prescrizione .
Per alcuni mesi, pur non firmando alcun contratto, vcntinuò, infatti a mantenere la nomina a dirigente del comune e a svolgere la funzione di direttore generale dell’Azienda, tanto è vero che gli uffici finanziari del Cmune dovettero comunicare, con nota del 15 giugno 2010 prot 3460/U, che avrebbero provveduto alla sospensione dello stipendio e che, successivamente, in sede di liquidazione delle restanti competenze, al recupero delle somme percepite e non dovute dalla data della stipula del contratto .
Nel frattempo, in data 19 aprile 2010, il presidente del Cda aziendale e il direttore avevano sottoscritto un contratto per la durata di cinque anni e con decorrenza retroattiva al 25 gennaio 2010 e l’ufficio professionale di cui è parte il direttore dell’Azienda comunicò all’Agenzia locale del lavoro,l’assunzione con decorrenza 25 gennaio 2010.
Anche in questo caso, si incorse in illegittimità.
La retroattività di quel contratto, infatti, fu confermata non corrispondente alla legislazione dall’Ufficio legale del Comune in un parere rilasciato a mia richiesta e fu obiettata dalla direzione del Dipartimento Risorse Umane del Comune con nota del 14 giugno prot. 34235/U
Quanto alla durata di cinque anni in esso contenuta, devo far rilevare che sia il Presidente del Cda che il Direttore, avevano sottoscritto il contratto, attuando una proposta di modifica statutaria, materia esclusiva del consiglio comunale, contenuta nella delibera di giunta n. 194 del 13 aprile 2010, nonostante fosse stata revocata perché in consiglio comunale non sarebbe stata approvata per laz manifesta opposizione della maggioranza dei consiglieri comunali a un provvedimento funzionale al direttore e al presidente del Cda e non, evidentemente, all’Azienda
Quella delibera, modificando lo statuto aziendale, prevedeva che sia il presidente che il direttore sarebbero rimasti in carica per cinque anni rinnovabili anche in caso di nomina diretta da parte del sindaco
Anche se già gli atti sopra richiamati sono sufficienti a far insorgere perplessità sulla professionalità come direttore, richiamo la Vostra attenzione su un’altra importante questione che forse non è estranea alla revoca del direttore quale liquidatore dell’Istituzione.
Visto che l’Ufficio Finanze del Comune non trasferiva risorse per mancanza dei report previsti nel contratto di servizio, mi ero chiesto da dove il direttore attingesse le risorse necessarie e nella mail avevo scritto che, cosa che chiarirà il nuovo liquidatore dell’Istituzione, si debba far chiarezza sull’utilizzo di fondi pervenuti dal comune di Fondi come capofila di distretto e di competenza di anni relativi all’Istituzione Bragazzi e che potrebbero essere stati utilizzati impropriamente dall’Azienda, prescindendo dal Comune
Per concludere, con la mail avevo chiesto anche se avevano cognizione esatta di quanto personale fosse attualmente occupato in comune e di quanto presso l’azienda e avevo chiesto se ritenessero che una revisione della pianta organica e una riqualificazione e riconversione del personale del Comune potesse contribuire anche a risolvere il problema Azienda Speciale.
Tra i 119 dipendenti dell’Azienda, ad esempio, ci sono i 19 ex LSU che si occupano di manutenzioni e attività già svolte da altri dipendenti comunali; in cosa sono ora occupati quei dipendenti che se ne occupavano prima?
Aggiungevo che, se erano esatti i dati da me avuti informalmente, gli addetti agli asili nido sono 45 per 118 bambini e questo sarebbe un dato su cui riflettere perché si avrebbe un parametro di 2,63 bambini per addetto contro un parametro regionale previsto pari a 7 per le puericultrici i e di 15 per inservienti .
Per altro, se le assunzioni negli asili fossero state rapportate alle effettive iscrizioni e non alle potenzialità di posti degli asili,come è stato fatto, sarebbero stata necessaria circa la metà di addetti, da assumere, però, a tempo determinato e non a tempo indeterminato come è stato fatto ,facendo tenere sul libro paga dipendenti anche quando gli asili sono chiusi.
Invitavo, infine,a riflettere, se esatto, sul dato che si dice di 17 addetti al centro diurno per 13 utenti..
Sperando di essere stato utile, auguro buon lavoro
Gino Di Mauro
Terracina 27 maggio 2012
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