Inserito il 21 dicembre 2007 alle 15:03:00 da Bolero47. IT - Politica
Esito del consiglio comunale del 20/12/2007
Nella seduta consiliare del 20 dicembre u.s., la discussione più attesa era quella sul 5° punto all’o.d.g. relativa al piano generale degli impianti pubblicitari.........Segue in Dettagli
Nella seduta consiliare del 20 dicembre u.s., la discussione più attesa era quella sul 5° punto all’o.d.g. relativa al piano generale degli impianti pubblicitari .
Gli interessi legati alla pubblicità sono talmente tanti da aver determinato una proposta della maggioranza di elevare a 5000 mq gli spazi pubblicitari, nonostante che l’attuale eccessiva quantità di cartelli pubblicitari abbia determinato una deturpazione del paesaggio e dell’arredo urbano con pesanti riflessi negativi sull’immagine complessiva della nostra città.
All’inizio della seduta, che registrava l’assenza del gruppo consiliare e degli assessori di F.I., è stata respinta, dalla maggioranza, una proposta di rinviare la discussione perché non erano stati forniti dati essenziali quali l’esatta ubicazione degli impianti già autorizzati, l’ammontare degli impianti abusivi e l’ammontare delle entrate derivanti dalle imposte sulla pubblicità.
Dopo una breve interruzione,la ripresa dei lavori registrava l’intervento del consigliere Di Mauro che, evidenziando la diversa modalità di gestione tra le proposte del piano e quelle del comune di Fondi, sottoponeva al consiglio comunale una ulteriore riflessione che avrebbe ancor più giustificato il rinvio della discussione.
Di Mauro,esponendo i dati delle entrate pubblicitarie al 30.9.2007, proponeva un percorso che gradualmente avrebbe portato gli impianti tutti nella proprietà comunale, in modo da liberalizzare il mercato, ora in mano a poche mani e da decuplicare le entrate, facendole passare dagli attuali 200mila euro a circa 2milioni di euro.
Immediatamente dopo, il consigliere Coccia chiedeva di prendere visione di allegati costituenti parte integrante del piano,ma, nella sorpresa generale,la richiesta non poteva esser soddisfatta per mancanza degli stessi.
Ragion per cui ai consiglieri di minoranza non restava che lasciare l’aula e ai consiglieri di maggioranza, preso atto di non poter procedere oltre, di votare il rinvio del consiglio a data da destinarsi.
Sergio Gianforchetti
Terracina 21/12/2007
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